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Giovanni Gastel: scompare il grande Fotografo di Moda

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Giovanni Gastel: scompare il grande Fotografo di Moda
Arrivederci Maestro

Scompare, all’età di 65 anni, il grande fotografo di Moda Giovanni Gastel.

Nipote del regista Luchino Visconti, ha segnato l’era della fotografia contemporanea portando nuove visioni.
D’isiprazione per amanti e collezionisti dell’arte, Gastel lascia dietro di sé un enerome valore estetico.

L’immaginario POP del fotografo


La carreira ad alti livelli del fotografo milanese inizia negli anni ’80.
Dapprima sostituto di Oliviero Toscani diventa poi il preferito per molte riviste e marche della Moda.
Collabora con Vogue, Elle e Vanity Fair.
Tra i suoi clienti ritroviamo Versace, Missoni, Dior e Trussardi.

Il potere delle sue fotografie risiede nella grande capacità di mescolare il pop all’arte fotografica.
I suoi Still Life sono un eterno richiamo alla cultura fumettistica. Questo gli permette di dichiarare fin da subito la sua unicità. C’è un’idea di partenza che mescola i fumetti agli oggetti e all’ironia.
Un tratto distintivo che differenzia l’artigiano dalla concorrenza.

Si apporccia poi alla Moda con lo stesso fare poetico. Lavorerà con star quali Naomi Campbell. Ma avrà occasione anche di immortalare personalità come Obama, Renzi, Fedez, Roberto Bolle, Malika Ayane ed altre.


Il fotografo e l’eleganza


Giovanni Gastel aveva spesso in riserbo ottimi consigli per i suoi allievi. Uno consistenva nell’escludere a priori le prime idee che potessero venire in mente.

“Se devi scattare un costume da bagno” diceva, “non scattare la modella in spiaggia. Quell’idea è già stata fatta. Pensa a qualcos’altro e poi escludi pure quella. Poi sfrutta il mare come fosse altro dal mare. Come fosse una linea geometrica. Un piano d’appoggio. Pensa al mare come fosse un elemento a tua disposizione.”

Il secondo consiglio cosisteva invece nel trovare una parola. Una parola che potesse definire il fotografo.
Diceva: 
Scegliti una parola e fa che quella sia la tua parola.
Fa che la tua fotografia rispecchi quella parola.
Scegli la parola arrogante e crea una fotografia arrogante.
Oppure scegli la parola timidezza e fa che la tua fotografia sia timida.
Fotografa la parola che tu sei.”
La parola che si era scelto per lui era eleganza.
Così per anni ha ricercato l’eleganza in ogni suo scatto, in ogni sua luce, in ogni suo gesto poetico.
Gastel ha rivoluzionato l’arte fotografica e andandosene lascia dietro di sè un patrimonio estetico in grado di influenzare ogni nuovo fotografo senza smettere di essere di ispirazione per chi già lo conosceva.
Arrivederci Giovanni.





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