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GUCCI DICE ADDIO AI FOTOGRAFI?
Durante il periodo di quarantena forzata sono state molte le sorprese all’interno del mondo della moda.
Dalla conversione della produzione alle donazioni per sconfiggere il Covid-19, dalle dichiarazioni forti di Armani e Anna Wintour alla scesa in campo di influencers nel panorama solidale.
I grandi stilisti e le grandi maison non sono rimaste ferme a guardare, ma hanno sfruttato al meglio ogni loro opportunità per poter dar voce al mondo della moda e continuare a narrarlo nella maniera più consona alla propria etica.
Vanni Codeluppi, in questa intervista ci ha raccontato come da sempre la moda tenti di elevarsi rispetto alla massa, e lo racconta molto bene nel suo libro Moda & Pubblicità.
Tuttavia pare proprio che questo periodo abbia avvicinato brands e consumatori: le marche avevano bisogno tenere viva la relazione con i propri acquirenti e le persone avevano bisogno di certezze, sogni e ideali.
ESSERE CONTROVERSI: LA CHIAVE PER IL SUCCESSO?
Essere controversi è un ottimo modo per catalizzare l’attenzione su di sé. Lo sanno bene il fotografo Oliviero Toscani – che più volte è finito nell’occhio del ciclone a causa delle sue dichiarazioni e dei suoi atteggiamenti – e lo sa bene l’imprenditore Renzo Rosso.
Infatti, il patron di Diesel, durante il lockdown ha pungolato il Governo e la politica per le scelte economiche che a suo dire erano sbagliate e danneggiavano il mondo della moda.
«Anche noi siamo in grado di ripartire e determinati settori lo stanno già facendo: se lavora il settore alimentare o il meccanico, perché non possono lavorare anche gli altri rispettando la sicurezza delle persone?»
COSA STA COMBINANDO GUCCI?
La casa di moda fiorentina, che porta il nome di Gucci, si è rivelata, in questi ultimi mesi, controversa e contro-intuitiva. In realtà è sempre stata incline ad una comunicazione che tende a shockare e a creare scalpore.
Ne sono testimonianza le fotografie pubblicitarie realizzate da Terry Richardson e sopratutto la collaborazione con il cantate romano Achille Lauro, che durante Sanremo 2020 è stato vestito per tutte le sue esibizioni da Gucci.
Ma cosa sta accadendo ora?
Gucci ha deciso di pubblicizzare se stessa, nei suoi canali social, attraverso gli autoscatti dei propri modelli.
Il fotografo non è quindi più un operatore necessario, e forse neanche il make up artist.
Certo: la pandemia ha fatto sì che si facesse di necessità virtù, ma si è finalmente svelata una verità fondamentale: il fotografo che non è autore non utile!
Per anni la fotografia di moda ha imitato se stessa diventando burattino e brutta copia di un linguaggio ridondante che si guarda allo specchio e si compiace di se stessa.
È forse colpa dei fotografi?
O è l’intero sistema moda che si è appiattito?
Dare una risposta esaustiva non è certo semplice, e le cause sono, indubbiamente, molteplici.
È innegabile, tuttavia, che l’esperimento di Gucci risulti essere interessante quanto azzardato, e le fotografie realizzate dai modelli stessi sanno parlare forse più di quanto fanno o facevano le fotografie di fotografi affermati.
Perché questo?
Perché meno studiate e più spontanee, meno finte e più vere.
Siamo curiosi di scoprire in che modo Gucci saprà sorprenderci ancora in futuro!