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La Moda cambia: nel post pandemia mette al centro il cliente

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La Moda cambia: nel post pandemia mette al centro il cliente
Come cambieranno i consumi nel mondo della Moda

Il cliente non è più solo e soltanto
un cliente.
Nel post pandemia si riscopre il valore dell’umanità
e la voglia è quella di mettere le persone al centro.

Come la Moda cambia il suo
linguaggio

La Moda è fatta di linguaggi che sono
al contempo estetici quanto sociali. Così nel post pandemia, dopo
mesi complicatissimi per l’intero settore, cambiano gli obiettivi e
le prospettive.

Ad oggi è il cliente che viene messo
al centro e riscopre il suo ruolo principale.

Così l’abito non è
più prodotto di consumo, ma oggetto che lega il brand e l’utente.

I valori divengono la nuova moneta
di scambio. Su tutti la sostenibilità, leva fondamentale per
giustificare il “premium price”.

Sostenibilità tuttavia ha una
connotazione a 360 gradi: sostenibilità ambientale, sostenibilità
dei lavoratori del settore, sostenibilità etica.

8 consumatori su 10 si aspettano che i
brand mettano al primo posto la salute dei dipendenti.

Un ritorno al local?

I piccoli negozi
che hanno da sempre arricchito l’economia locale rischiano e hanno
rischiato di scomparire. Il Covid ha accellerato il processo di
digitalizzazione
, e se fino a qualche mese fa erano un’esigua parte i
consumatori disposti a fidarsi degli e-commerce, ad oggi tutto è
cambiato.

Le persone hanno preso confidenza con i sistemi di
pagamento online e l’acquisto da remoto.

A fare da
principale concorrente agli store fisici tuttavia è il
prezzo.

Online i costi si abbassano e la merce presenta spesso
sconti che nel fisico non sarebbero sostenibili.

Come possono i
piccoli negozi locali offrire valore aggiunto?

Sostenibilità,
come detto precedentemente, e relazione con il cliente.
Infatti è
solo nei rapporti offline che si può instaurare quello stato di
fiducia necessario alle persone per acquistare prodotti ad un prezzo
meno conveniente rispetto all’online.

Il digital come luogo di ripartenza

“Il
settore moda nel suo complesso, dalla piccola bottega di quartiere al
grande multimarca, deve saper ingaggiare attraverso il digitale anche
in termini di prossimità. Non solo perché i negozi sono stati
colpiti dalle chiusure, ma anche perché i consumatori hanno imparato
a non fare più a meno della multicanalità e dell’online per i
loro acquisti”

dichiara Alessandro
Paglioli, Regional Vice President di Salesforce per il mercato
Retail
.

Così
il digital diviene luogo di ripartenza anche per i piccoli negozi e
le realtà locali.

Le
possibilità sono molteplici: da Instagram a Linkedin, dal sito web a
Google My Business.

Anche
i piccoli store possono, attraverso strategie digitali mirate,
guadagnare grazie l’online. Creando fiducia con gli utenti e
portandoli poi a scoprire i propri negozi fisici.

Una
riscoperta del vintage

La
Moda ha riscoperto, in questi mesi, il vintage.
In un periodo in cui
la crisi data dal Covid ha messo tutti in uno stato di allerta mai
visto prima, sono molte le realtà imprenditoriali nate per dare
nuova linfa vitale alla Moda.

Attraverso
app e portali la vendita di abiti usati è aumentata drasticamente.
Da un certo punto di vista questo ha notevoli vantaggi:
l’abbattimento degli sprechi da una parte, il guadagno
dall’altra.
Acquistare abiti usati significa rallentare la
produzione e il consumo incessante a cui eravamo precedentemente
abituati. Inoltre fornisce la possibilità a chi mette in vendita i
propri abiti di guadagnare.

Il
futuro della Moda punterà anche su questo.

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