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L’IMPATTO DEL COVID-19 SUL MONDO DELLA MODA

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L’IMPATTO DEL COVID-19 SUL MONDO DELLA MODA
COME TUTTO TORNERÀ NORMALE

Ancora oggi è difficile crederlo. Sono passate settimane dal primo caso di contagio in Lombardia ma la situazione, per quanto sotto controllo, è complicata.

Il settore della moda, come ogni settore, risente delle difficoltà di questo periodo, tuttavia è vero anche che si è sempre posto in prima linea per combattere il Covid-19.

Ricordiamo perfettamente ciò che Armani ha fatto durante la fashion week quando ancora tutto si presentava in sordina e nessuno immaginava come sarebbero cambiate le cose.

Poi le diverse donazioni per ospedali e Protezione Civile, sempre da Armani ma anche dai Ferragnez, che con il mondo della moda si sono intersecati più e più volte.

Lo streaming e lo smartworking hanno cambiato il mondo del lavoro nei diversi settori ma anche nel contesto della moda.

In oltre il gruppo LVMH, che comprende tra gli altri Dior, Fendi e Vuitton, ha avviato la produzione di gel disinfettante da distribuire nei diversi ospedali francesi in emergenza.

LA MODA E IL COVID-19

L’universo della moda, quindi, è sempre in movimento, e nei prossimi giorni lo sarà ancora di più. Infatti se è vero che tutto, apparentemente, è stato messo in pausa, è vero anche che nella realtà dei fatti le cose non si sono veramente fermate. Lo stesso Vogue ha reso disponibili gli archivi online di tutti i suoi numeri del passato, un po’ come a significare che ogni cosa sarebbe rimasta attiva e costante.

Le diverse iniziative elencate precedentemente, poi, hanno spostato l’attenzione su altri settori ma hanno giovato comunque al mondo della moda. Invero anche se l’interesse mediatico e sociale è sulla sicurezza delle persone e le condizioni ospedaliere, tutti quei brand che hanno collaborato ad aiutare attraverso le donazioni queste realtà, hanno potuto attivare quella che nel marketing viene chiamata Responsabilità Sociale d’Impresa.

All’atto concreto, poi, nonostante lo stop agli eventi pubblici come è accaduto per le sfilate e il rallentamento della produzione forzato dalle cause, i grandi marchi non si sono fermati.

Franco Gabrielli, presidente di Assopellettieri, ha dichiarato: “questa condizione ci sta costringendo a ripensare il nostro modo di vivere, lavorare, socializzare; ma è proprio in tempi di crisi che testardaggine, genialità, solidarietà, capacità di adattamento, ricerca di nuove soluzioni, il tutto accompagnato da un grande senso di responsabilità, una responsabilità richiesta dal governo italiano, escono allo scoperto”. 

Quindi la crisi diventa possibilità di riscatto e di rimettersi in gioco trovando nuovi punti di incontro e di riscatto.

In questo periodo si è poi riscoperta la forza della collaborazione. Anche Mantero e Ratti, leaders dei tessuti e della seda, hanno deciso di cooperare per affrontare i tempi difficili. Che non sia la prima di tante e lunghe collaborazioni che possano portare vigore e forza nel mondo della moda.

LA MASCHERINA

Il gruppo Miroglio, con sede ad Alba, che tra gli altri produce brand come Oltre, Elena Mirò, Fiorella Rubino e Motivi, ha dedicato il suo lavoro nelle ultime settimane alla produzione di mascherine per raggiungere il risultato di 100 mascherine al giorno. Se nei primi giorni, tra le mosse strategiche di Fendi, Burlon e Off-White, si leggeva di mascherine in vendita a 190 euro sembrava tutto uno scherzo, ora che l’emergenza è reale ogni parte fa ciò che le è possibile per aiutare il sociale e fronteggiare la situazione drammatica e degna di una punta di Black Mirror.

QUANDO PASSERÀ TUTTO – LA CINA COME ESEMPIO

Il mondo della moda non si ferma ed è pronto a riprendere la sua produzione al più presto. I mezzi del web, come lo streaming, lo smartworking e l’e-commerce si stanno affermando sempre di più, e se la paura era quella di arrestare determinati settori, è vero anche che nuove necessità si sono create e nuove figure professionali sono risultate necessari.

In fondo la chiave del futuro risiederà nel saper adattarsi nel miglior modo possibile e la moda è sempre pronta a farlo.

In Cina, infatti, dove la situazione sembra più calma e tranquilla, hanno ripreso la produzione in alcuni settori.

Lo stilista italiano Brunello Cuccinelli tramite un video Instagram ha informato che la produzione del proprio marchio ha ripreso nel continente asiatico e si sente positivo sul futuro.

Altri marchi noti dell’universo della moda stanno registrando in questi giorni un’impennata delle vendite nel primo Stato ad aver contratto il Covid-19. Ferragamo e Hermès, sottolineano come le persone che si sono trovate costrette a rimanere in casa, una volta libere sento la necessità di trovare un nuovo senso di normalità. Per questo gli acquisti sembrano accelerare e intensificarsi. Il fenomeno ha già un nome e sarà caso studio degli psicologi nei prossimi mesi: revenge spending.

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