- Home
- Blog
ZARA PUNTA TUTTO SULL’E-COMMERCE
Che
il Covid-19 avrebbe sbaragliato le carte in tavola e portato grandi
novità all’interno del mondo della moda era evidente.
Zara,
da canto suo, ha preso una delle decisioni più importanti della sua
lungimirante vita economica e commerciale.
Infatti,
la casa di moda spagnola dice addio ai negozi fisici per investire
tutto sull’e-commerce.
Si
prevede la chiusura di 1 200 store (presumibilmente quelli più
piccoli) e l’ampliamento della piattaforma online.
Vendite
in calo a causa del Coronavirus
Inditex,
proprietaria di Zara, Bershka, Pull & Bear e Massimo Dutti, uno
dei più importanti e conosciuti produttori di abbigliamento al
mondo, è stata duramente danneggiata dalla pandemia.
Registrando
vendite in calo del 44% e 3,3 miliardi di euro tra il primo febbraio
e il 30 aprile (primo trimestre dell’anno finanziario).
409
milioni sono gli euro persi durante il primo trimestre, con una
diminuzione del 51% nel mese di Maggio.
Un
quarto dei negozi è rimasto chiuso fino all’8 giugno, ma la crescita
dell’e-commerce ha compensato il declino delle vendite.
L’e-commerce
è aumentato del 50% rispetto all’anno precedente nel corso del
trimestre e del 95% rispetto all’aprile 2019.
Come
Zara ha reagito al Covid-19
La
casa di moda spagnola è stata tra le prime, assieme al gruppo
francese LMVH(che possiede varie case di moda quali Dior, Fendi, Bulgari, Louis
Vuitton, Tiffany, Kenzo e altre), a reagire alla pandemia
inaspettata.
Infatti
ha convertito la
propria produzione per fabbricare camici e mascherine che sono state donate ai medici e
agli infermieri in prima linea.
Lo
sviluppo dell’e-commerce
Il
mercato online si è sviluppato durante il corso del lockdown: anche
se tutti i negozi erano chiusi, le persone hanno continuato ad
acquistare.
Come
riporta Forbes degli
acquisti online nel periodo di lockdown proviene da persone che non
avevano mai acquistato online precedentemente.
Questo
è un grande segnale che sta ad indicare come il momento di crisi
globale abbia contribuito ad accelerare notevolmente il cambio di
abitudini degli acquirenti.
Le
persone che hanno potuto scoprire i servizi di e-commerce durante la
pandemia farà un po’ più fatica a tornare nei negozi fisici per
acquistare cose che può comodamente trovare online a volte anche a
prezzi inferiori.
Così Zara cambia senso
di marcia: chiude gran parte dei suoi store fisici per investire
maggiormente nell’online e nell’e-commerce.
La
moda dopo il Covid-19
Ma
come detto all’inizio, tutto il settore della moda è mutato in
questo periodo.
La
più grande sfilata dell’anno, la fashion week, è diventata digitale.
Carlo
Capasa, presidente di CNMI, dichiara:
“Il
nostro obiettivo è sia quello di sostenere la ripartenza dell’intero
sistema moda, sia di raggiungere i media, i buyer e l’intera
fashion comunity attraverso una moltitudine di contenuti, studiati
per tutti gli attori del sistema”
Giorgio
Armani ed Anna Wintour
puntano a rivoluzionare l’estetica e il mondo della moda riportandolo
alle sue origini valoriali ed eliminando l’inutile sfarzo e l’inutile
ostentazione.
Renzo
Rosso
(proprietario di Diesel) si scaglia contro le scelte politiche e
governative, mentre Gucci lancia una provocazione rinunciando ai suoi fotografi.
Che
altre novità ci aspetteranno nelle prossime settimane?